CONFERENZA DI PISA: LA DICHIARAZIONE FINALE
Le centinaia di amministratrici locali convenute a Pisa hanno adottato la dichiarazione finale nella quale si chiede all’Europa, tra l’altro, di intensificare il ruolo delle donne nelle istituzioni politiche.
DICHIARAZIONE FINALE
25 anni fa, il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa CCRE) organizzava la prima Conferenza europea delle elette locali e regionali sul tema “Le donne e il rinnovamento della società europea” su iniziativa della Presidente della Provincia di Pisa, Fausta Giani Cecchini e con il sostegno della Commissione europea.Riunite/i a Pisa il 20 e 21 febbraio 2008, noi, rappresentanti degli enti territoriali di 30 Paesi europei, Dichiariamo quanto segue:
1. Consideriamo il ruolo essenziale e positivo svolto dall’Unione europea per i progressi compiuti in materia legislativa a favore della parità donne/uomini sul nostro continente. Tuttavia, non possiamo dimenticare né ignorare la divergenza persistente fra la situazione di diritto e di fatto, e sottolineiamo la necessità di proseguire e ampliare gli sforzi per lottare contro le discriminazioni e le disuguaglianze ancora esistenti a livello politico, sociale ed economico.
2. Sottolineiamo il ruolo importante avuto dal CCRE a favore della parità delle donne e degli uomini nella vita locale europea in questi ultimi 25 anni attraverso numerose iniziative e progetti e soprattutto il lavoro costante intrapreso per promuovere una rappresentanza e una partecipazione equilibrata delle donne e degli uomini nelle decisioni democratiche a livello locale e regionale.
3. In particolare, ci rallegriamo per la crescente adesione alla Carta europea per la parità delle donne e degli uomini nella vita locale lanciata dal CCRE nel 2006, che ha raccolto, ad oggi, quasi 600 firme in tutta Europa. Al riguardo, sottolineiamo il ruolo prezioso avuto dalle associazioni nazionali del CCRE da una parte, che hanno ampiamente contribuito al successo della Carta – traducendola nella loro lingua – e dall’altra, dalla Commissione europea, che ha dato un sostegno finanziario allo sviluppo e al seguito della Carta, come fatto precedentemente per le azioni a favore della parità.L’obiettivo della Carta è di incoraggiare gli enti locali e regionali ad impegnarsi a favore della parità delle donne e degli uomini nella vita locale e a concepire ed applicare piani di azione inerenti alle loro competenze e servizi, di promuovere le pari opportunità in tutti gli ambiti, di contrastare gli stereotipi e combattere la discriminazione e i pregiudizi collegati.
4. La Conferenza di Pisa – conferenza finale del progetto sull’attuazione della Carta – ha permesso di analizzare e valorizzare le azioni locali per la parità intraprese da numerosi enti territoriali europei.Alla luce di queste esperienze, ricordiamo l’importanza della Carta quale strumento politico e pratico per la parità, e invitiamo il CCRE a proseguire la sua azione per la parità delle donne e degli uomini nella vita locale, soprattutto favorendo lo scambio di buone pratiche fra i firmatari e la valutazione dei progressi collegati alla sua attuazione.
5. Accogliamo con interesse la proposta di redigere una guida formulata a partire dalle esperienze di applicazione fin qui raccolte, per aiutare i firmatari a formulare piani di azione e appoggiare l’attuazione su più larga scala delle questioni affrontate dalla Carta. Prendiamo anche nota degli esempi “di indicatori di valutazione” possibili per l’attuazione dei diversi articoli della Carta, e sottolineiamo che occorrerà continuare ad identificare e affinare tali indicatori a partire dalle esperienze pratiche realizzate sul campo.
6. Ci rallegriamo che, fra i valori dell’Unione comuni agli Stati membri, nel Trattato di modifica adottato a Lisbona il 13 dicembre 2007 figuri la parità fra le donne e gli uomini, e con il dovere per l’Unione di promuovere tale parità. Saremo particolarmente vigili all’attuazione concreta di tali disposizioni dopo la ratifica, che ci auguriamo rapida, del Trattato da parte di tutti gli Stati membri.
7. Chiediamo quindi all’Unione europea di promuovere le azioni positive per la parità di genere e di intensificare l’applicazione delle politiche per il rafforzamento del ruolo delle donne nella presa di decisione e di mainstreaming per assicurare un progresso effettivo sul campo. Chiediamo alla Commissione europea, al Parlamento e al Comitato delle Regioni, ma anche ai governi regionali e agli Stati, di sostenere la Carta. In effetti, ci rammarichiamo che la Commissione europea non disponga attualmente di un programma specifico per sostenere l’attività di sostegno all’attuazione della Carta e chiediamo che vengano identificati i mezzi adeguati per continuare il lavoro. A questo proposito siamo lieti di costatare che la strategia della politica annuale della Commissione europea per il 2009 afferma che i principi di uguaglianza delle donne e degli uomini devono essere applicati e valutati in modo efficace ed esprimiamo la nostra volonta di cooperare a tal fine.
8. A tale proposito auspichiamo che l’Istituto europeo per la parità fra gli uomini e le donne sia funzionante il prima possibile, e che esso cooperi strettamente con il CCRE e le sue Associazioni nazionali per aiutare l’attuazione della Carta, per esempio nella raccolta e il trattamento dei dati di valutazione delle azioni locali per la parità e contro le discriminazioni alla luce della Carta.
9. Nella prospettiva delle elezioni al Parlamento europeo che si svolgeranno il mese di giugno 2009, chiediamo il rispetto della parità nelle liste delle candidature affinché il Parlamento, espressione della democrazia europea, abbia una rappresentanza equilibrata fra donne e uomini, ed esprimiamo la nostra adesione a vedere preservato un ruolo chiave alla Commissione dei diritti della donna e della parità dei sessi all’interno del Parlamento.
10. Consapevoli del ruolo essenziale delle esperienze e delle politiche locali nel contesto della globalizzazione, proponiamo che la stessa valutazione delle azioni locali per la parità sia realizzata nell’ambito della Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione contro le donne (CEDAW) delle Nazioni Unite.
11. Solidali alla situazione delle cittadine e dei cittadini nel mondo, ci auguriamo che la Carta abbia un ruolo positivo a favore della parità fuori dall’Europa, per esempio attraverso l’organizzazione mondiale di Città e Governi Locali Uniti, di cui il CCRE è la sezione europea. La parità donne/uomini essendo anche uno degli Obiettivi del Millennio per lo Sviluppo, ci auguriamo di poter contribuire, con la Carta, all’azione della Campagna del Millennio e di UN-Habitat, così come a quella di altre organizzazioni internazionali interessate.