RIFORME ISTITUZIONALI: CONFRONTO CON IL SENATORE ROBERTO COCIANCICH
Si è svolta a Roma, il 30 novembre scorso, nel corso della Direzione e del Consiglio nazionale dell’AICCRE, una seduta congiunta sul tema “Proposta di legge costituzionale sulla semplificazione dell’ordinamento delle Regioni” alla quale ha partecipato il Senatore Roberto Cociancich, membro della Commissione del Senato Affari costituzionali e politiche dell’Unione europea. Il Senatore, dopo aver ricordato che la Riforma istituzionale italiana è ancora in itinere, ha delineato le idee di fondo della Riforma: da un lato, infatti, è necessario che essa sia pensata tenendo conto delle Istituzioni europee, prendendo atto che siamo “in un assetto istituzionale di tricameralismo: Camera, Senato ed Istituzioni europee”. Inoltre, vi è la necessità di dare una risposta ai cittadini di trasparenza e semplificazione, soprattutto in una fase, come l’attuale, nella quale “i cittadini non si sentono rappresentati dalle Istituzioni”.
Per Cociancich occorre quindi una “risposta nuova” ed un rinnovamento interno che tenga conto del “positivo nell’antico ma che si rapporti con il nuovo”. La proposta di Riforma, ha continuato il Senatore, vuole valorizzare il livello locale e regionale, ponendo al centro le Regioni e dando loro un rilievo nazionale e centralità nel futuro assetto istituzionale attraverso il futuro Senato nel quale, va bene precisarlo, saranno rappresentati anche i Comuni”. Importante anche il rapporto con l’Unione europea: oggi, ha sottolineato Cociancich, le regioni italiane si rapportano individualmente con l’Europa.
Il futuro Senato delle Regioni avrà la funzione essenziale di raccordo tra livello territoriale, centrale ed europeo permetterà tra l’altro invece di avere una voce univoca in Europa. Sia Michele Picciano, Presidente AICCRE, che Carla Rey, Segretario generale AICCRE, che Gabriele Panizzi, membro della Direzione nazionale dell’AICCRE, nel corso dei lavori, richiamando la storia, le battaglie e le idee dell’Associazione, avevano espresso necessità che la Riforma debba necessariamente avere un carattere organico (“Un Governo, un territorio”) e che gli Enti locali devono essere visti come “Sistema”. La moltiplicazione di Enti intermedi settoriali e di soggetti operativi sul territorio, ha denunciato Panizzi, hanno di fatto “svuotato le competenze delle istituzioni locali”. Torneremo sui prossimi numeri di EuropaRegioni sul tema con approfondimenti.
Fonte: www.aiccre.it